Reykjavik è sempre più vicina e così anche la conclusione di questa incredibile e stupenda avventura in terra islandese, un paese che a livello naturale è davvero un qualcosa di magico. E' l'ultima giornata, ma non c'è davvero tempo per la malinconia perchè a differenza di quanto accaduto il giorno precedente, c'è tantissimo da fare e da vedere in quella che a tutti gli effetti è una delle aree più belle dell'Islanda, la penisola di Snaefellsnes. Grundafjordur è la porta d'accesso verso questa lingua di terra geograficamente posizionata a nord di Reykjavik, una sorta di Islanda in miniatura. Qui, infatti c'è tutto quello che il paese ha da offrire, dalla lava fuoriuscita dai vulcani ai ghiacciai, dalle cascate ai sentieri per escursionisti, il tutto in uno dei territori sicuramente più selvaggi tanto da ispirare anche Julius Verne, che qui ambientò il romanzo "Viaggio al centro della terra"...
Reykjavik is getting closer and closer and also the end of this incredible and wonderful adventure in Iceland, a country that on a natural level is really something magical, is coming to end. It's the last full day, but there is really no time for melancholy because unlike what happened during the previous day, there is so much to do and see in what is in effect one of the most beautiful areas of Iceland, the Snaefellsnes Peninsula. Grundafjordur is the gateway to this tongue of land geographically located north of Reykjavik, a sort of Iceland in miniature. Here, in fact, there is everything that the country has to offer, from the lava flowing from volcanoes to glaciers, from waterfalls to hiking trails, all in one of the wildest territory, certainly enough to inspire even Julius Verne, who set here the novel "Journey to the Center of the Earth" ...
KIRKJUFELLSFOSS, UNA CARTOLINA PRIMA DEL PARCO NAZIONALE
Poco dopo aver lasciato Grundafjordur in direzione ovest (versante nord della penisola), c'è uno dei luoghi più fotografati d'Islanda. Anzi diciamo pure uno dei simboli dell'intero paese. Il motivo? Qui sorge la montagna più fotogenica della terra del ghiaccio, grazie alla sua forma ma anche e soprattutto perchè insieme ad essa nel vostro scatto comparirà una piccola cascata che renderà il tutto ancor più scenografico.
KIRKJUFELLSFOSS, A POSTCARD BEFORE THE NATIONAL PARK
Shortly after leaving Grundafjordur, heading west (north side of the peninsula), there is one of the most photographed places in Iceland. In fact, let's even say one of the symbols of the entire country. The reason? Here stands the most photogenic mountain in the land of ice, thanks to its shape but also and especially because along with this mystical mountain, you'll get the chance to fram also a small waterfall in your shot. And that will make it even more scenic.
Kirkjufell è il nome di questa montagna che di fatto è un ex vulcano ormai inattivo, Kirkjufellsfoss è invece la piccola cascata che si trova sulla sinistra a ridosso del parcheggio. Impossibile davvero non notare sia la montagna che la cascata, raggiungibile con una passeggiata di qualche centinaio di metri.
Kirkjufell is the name of this mountain which is a former volcano now inactive, Kirkjufellsfoss is instead the small waterfall that is located on the left near the parking lot. It's really impossible not to notice both the mountain and the waterfall, which is reachable with very, very short walk.
Olafsvik è la comunità principale del versante ovest della penisola, mentre circa 10 km ad ovest della città sarete sicuramente incuriositi, come è successo anche a noi, da una piccola chiesetta posizionata, da sola, in cima ad una collinetta. Ingjaldshóll tuttavia non è una chiesa qualunque, capace di attirare l'attenzione solo per la sua affascinante posizione: la chiesa è, infatti, la più antica chiesa di cemento al mondo e fino al XIX secolo è stata anche la terza chiesa più grande d'Islanda. Troverete la chiesa svoltando a sinistra circa 10 km dopo aver lasciato Olafsvik.
Olafsvik is the main community on the western side of the peninsula, while about 10 km west of the town, we have been intrigued by a small church located on top of a small hill. Ingjaldshóll, however, is not an ordinary church: it is, in fact, not famous just for its charming position. The church isthe oldest concrete church in the world and, until the nineteenth century, was also the third largest church in Iceland. You will find the church by turning left about 10 km after leaving Olafsvik.
Una volta raggiunto un incrocio, li troverete uno a destra, l'altro a sinistra, percorrendo in entrambi i casi altri 3-4 km lungo la sterrata. Öndverðarnes lighthouse si trova nel punto più esterno della penisola, Svörtuloft Lighthouse (il faro che abbiamo scelto di visitare) è invece decisamente scenografico perchè posizionato su una scogliera.
Non potrete non notare due piccole lagune, chiamate Djúpulón e soprattutto diversi pezzi di ferro sparpagliati lungo la spiaggia. Si tratta di resti di un peschereccio britannico, The Epine GY7, che naufragò a est della baia di Dritvík la notte del 13 marzo 1948. Quattordici uomini persero la vita e cinque furono salvati.
Visitors won't miss the two small lagoons, called Djúpulón, and especially several pieces of iron scattered along the beach. These are the remains of a British fishing boat, The Epine GY7, which wrecked east of Dritvík Bay on the night of March 13, 1948. Fourteen men lost their lives and five were rescued.
"ARNARSTAPI TO HELLNAR TRAIL" E LA MIGLIOR TORTA ALLO SKYR...
Il parco nazionale di Snaefellsnes ha ancora parecchio da offrire. Anzi diciamo pure che l'ultimo stop, situato sul versante sud della penisola, è uno dei più interessanti. Raggiunta la piccola comunità di Hellnar (se come noi state percorrendo la strada in senso antiorario), ad attendervi c'è un semplice, ben segnalato e decisamente famoso percorso da trekking, un must quando si visita questa area del parco nazionale.
"ARNARSTAPI TO HELLNAR TRAIL" AND THE BEST SKYR CAKE
Snaefellsnes National Park still has a lot to offer. In fact, let's just say that the last stop, located on the southern side of the peninsula, is one of the most interesting. Once you reach the small community of Hellnar (if, like us, you are driving counterclockwise), a simple, well-marked and definitely famous trail awaits you, a must when visiting the southern part of the national park.
Il nome del trail è "Arnarstapi to Hellnar trail" (2.5 km sola andata), dai nomi delle comunità collegate da questo sentiero. Potrete scegliere di percorrere il trail sia da Arnarstapi che da Hellnar (noi abbiamo scelto Hellnar, provenendo da nord), immergendovi tra scogliere di lava che si affacciano sul mare.
The name of the trail is "Arnarstapi to Hellnar trail (2.5 km one way), after the names of the communities connected by this path. You can choose to walk the trail either from Arnarstapi or Hellnar (we chose Hellnar, coming from the north), plunging through lava cliffs overlooking the sea.
La prima parte del percorso, da Hellnar, si sviluppa lungo una passerella per poi entrare ufficialmente nella parte centrale del trail, dove potrete ammirare l'imponente statua di Bárður Snæfellsás, il mezzo uomo e mezzo troll da cui prende il nome l'intera penisola e Gatklettur, un arco in pietra naturale.
The first part of the trail, starting from Hellnar, runs along a footbridge and then officially enters the central part of the trail, where you can admire the imposing statue of Bárður Snæfellsás, the half-man half-troll after whom the entire peninsula is named, and Gatklettur, a natural stone arch.
Ma, se dobbiamo dirla tutta, quello che più ci ha colpito è la torta allo skyr che potrete assaggiare al Fjöruhúsið café, che troverete ad Hellnar, proprio all'inizio del percorso.
But, if we have to be really honest, what impressed us the most is definitely the skyr cake that you can taste at the Fjöruhúsið café, which is located in Hellnar, right at the beginning of the trail.
BARNAFOSS E LA KRAUMA GEOTHERMAL BATH AND SPA, LE ULTIME CHICCHE...
Lasciata la penisola Snaefellsnes e prima di raggiungere Akranes, ultima sede di tappa prima di far rientro in Italia, ci siamo spinti verso est, per visitare le cascate Barnafoss, l'ultima magia naturale del nostro viaggio islandese. Formata dal fiume Hvítá, nella regione adiacente al campo lavico Hallmundarhraun, le Barnafoss, ovvero "cascate dei bambini" traggono il nome da un incidente che si dice sia avvenuto qui in passato. Un tempo, infatti, sopra la cascata, era posizionato un ponte da cui pare siano caduti due bambini perdendo la vita.
BARNAFOSS AND KRAUMA GEOTHERMAL BATH AND SPA, THE LAST GOODIES...
Leaving the Snaefellsnes peninsula and before reaching Akranes (the last stop before returning to Italy), we headed east to visit the Barnafoss waterfalls, the last natural magic of our Icelandic journey. Formed by the Hvítá river, in the region adjacent to the Hallmundarhraun lava field, the Barnafoss, or "children's waterfalls" is named after an incident that is said to have happened here in the past. Once, in fact, above the waterfall, there was a bridge from which it seems that two children fell and lost their lives.
Dopo questo tragico avvenimento la madre dei bimbi convinse gli altri abitanti del luogo a distruggere il ponte, ma da quel momento le cascate presero il nome di Barnafoss. Dal parcheggio, molto grande, un sentiero di 0.8 km in loop consente di ammirare questa ampia serie di cascate, che consigliamo di visitare se come noi avrete in programma di fare una piccola sosta alla vicina Krauma Geothermal Bath and Spa.
After this tragic event, the children's mother convinced the other locals to destroy the bridge, but from that moment the falls took the name "Barnafoss". From the parking lot, which is very large, a 0.8 km loop trail allows you to admire this wide series of waterfalls, which we recommend visiting if, like us, you plan to make a quick stop at the nearby Krauma Geothermal Bath and Spa.
Siamo a soli 60 km a nord-est di Reykjavik, dove ad attendervi c'è questo semplice e poco affollato centro termale le cui acque provengono direttamente dalla sorgente termale più potente d'Europa, Deildartunguhver, a una temperatura di 100°C (212°F). All'interno troverete un totale di sei vasche, cinque calde ed una fredda, ed un ristorante, il luogo perfetto per rilassarsi e chiudere come meglio non avreste potuto l'esperienza islandese.
We're just 60 km northeast of Reykjavik, where this simple, uncrowded spa awaits you. Its waters come directly from Europe's most powerful hot spring, Deildartunguhver, at a temperature of 100°C (212°F). You'll find a total of six pools, five hot and one cold, and a restaurant, the perfect place to relax and close out the Icelandic experience as best you could.
CITTA': Laxarbakki (Akranes)
HOTEL: Hotel Laxarbakki (fascia prezzo: medio. Voto: 8/10)
Akranes, the city where we stayed overnight, did not impress us much, so at the end of this post we just recommend the restaurant where we had lunch the next day, just before reaching the Keflavik airport. We headed to Reykjavik, in the port area not far from the historic downtown, for the last fish and chips of the road trip. But not just anywhere, we've been to Kaffivagninn - Iceland's oldest restaurant, whose name says it all. It is, in fact, the oldest restaurant in Iceland ...
CITY: Laxarbakki (Akranes)
HOTEL: Hotel Laxarbakki (price range: medium. Rating: 8/10)
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